26 agosto, 2011

Appunti di un viaggio .. parte 2 / La Foresta Amazzonica

Il paesaggio naturale..
Un paesaggio tutto particolare di cui la prima cosa che ti colpisce è la terra rossa che, visto il caldo, fa un gran polverone! Era tutto un aprire e chiudere i finestrini per via della polvere delle moto e dei camion quando percorrevamo le strade sterrate.
Tutto intorno.. campi per il pascolo, grandi, molto grandi. Un grande e lungo paesaggio con macchie nere e bianche delle mucche che pascolavano, qualche volta anche fuori dal recinto!

E mentre giravamo per i campi, per queste strade sterrate, ci immaginavamo tutto intorno a noi la foresta amazzonica, come in realtà era un tempo. Prima che interi ettari venissero abbattuti per fare spazio al pascolo. Certo, un abbattimento che è diventato illegale adesso.
E intorno quindi immaginavi che mezzo secolo fa potevi trovarti in mezzo a liane (mica morbide come quelle di Tarzan), un grande intersicarsi di piante, insetti, alberi delle specie più diverse. Palme dalle foglie così grandi che potevi pensare di trovarti in mezzo al racconto di Jules Verne - Viaggio al centro della Terra. Chissà, forse si è ispirato a queste piante.

E in parte ti faceva anche un pò strano.
Lungo la strada vedevi quella foresta, la Foresta Amazzonica e più la guardavi e meno ci credevi. Quel polmone verde del nostro pianeta che hai studiato sui libri a scuola. Quella lunga distesa verde che dovevi colorare quando ti toccava fare la cartina geografica dell'America del Sud.

Quella foresta di cui tanto si parla. 
Quella foresta i cui alberi hanno tronchi così grandi che non hanno nulla da invidiare ai nostri. 
Quella foresta dove esistono specie di animali ancora sconosciuti, dove tutt'ora potresti trovare tribù che non sono state raggiunte dal nostro progresso.

E t'immagini le storie che il nonno di Leide ci raccontava, di quando ha comprato la sua casa e intorno a lui c'era la foresta, che la pantera (quell'animale nero, grosso, affamato) si aggira tutt'ora in mezzo ai vitelli la notte. E' come uscire in giardino e trovare due grossi occhi gialli che ti guardano.
E questa foresta. un posto dove ci si perde come nulla. Ma l'ho già detto. Ho già parlato di quanto era fitta. Ne sono rimasta affascinata e colpita.

La sera, al tramonto, capitava che le cicale (o erano enormi o erano tante) facevano talmente rumore che quasi faceva paura. Una cosa surreale che ci ha visto bloccarci con la bocca ad ebeti rivolti verso la foresta mentre ci allenavamo per la partita Italia-Brasile (persa, ma ben giocata!!)

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