29 luglio, 2011

Scendo, in giallo. Scendo, in verde

Scendo, in giallo
Scendo, in verde



Anche le altre due tele hanno preso forma stanotte. Non riuscivo a perdere sonno, dovevo distrarmi. 
Un gialla perché ieri mattina mi era presa veramente voglia di utilizzare il colore giallo (sono sensazioni, so che può apparire una cosa particolare, ma è come scegliere il colore del vestito al mattino, si seguono le sensazioni e si scegli il colore per far sì di rimanere a proprio agio durante tutto il giorno). Ed una verde perché.. non lo so.

Naturalmente non potevo non andarmi a cercare il significato dei colori di cui ormai ho preso gusto. Ed ecco qua.. 

Il Giallo rimanda alla radiosità, dà calore e suscita una sensazione d'espansione e spingendo al movimento. Chi preferisce il giallo tende al cambiamento e alla ricerca del nuovo. Utilizzarlo stimola la razionalità e la parte sinistra del nostro cervello
In Oriente è il colore del sole, della regalità e della fertilità.
In Grecia era il colore dei pazzi.
In Giappone poteva indossarlo solo chi faceva parte della famiglia reale.
E' considerato il colore della gelosia.

Il Verde è un pochino più complicato. Al verde corrispondono sensazioni di solidità, stabilità, forza e costanza. E' il simbolo della speranza. Il verde è il colore della vegetazione, della natura e della vita stessa. E' associato alla dea dell'amore e della fertilità: Venere. Gli aspetti negativi invece li tralascio perché oltre ad essere negativi sono davvero brutti.

28 luglio, 2011

It's time to steal away


Road trippin' with my two favorite allies
Fully loaded we got snacks and supplies
It's time to leave this town
It's time to steal away
Let's go get lost
Anywhere in the U.S.A.
Let's go get lost
Let's go get lost


Road Trippin' - Red Hoy Chili Peppers

Scendendo .. dopo l'attesa

Scendendo .. dopo l'attesa




Ecco la seconda versione..
Ecco l'omino che scende, finalmente, e che decide di paracadutarsi con la sua sfera che intanto si sta dissolvendo. Scende e toccherà terra finalmente.
L'aspetteranno certo gioie e dolori. Sole e pioggia. Amori e delusioni. Ma non è mai stato così contento di essere finalmente sceso e vuole recuperare tutto quello che si è perso. Tutto.

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27 luglio, 2011

Scendo, in rosso

Scendo - acrilico su tela



Visti i suggerimenti al nome della tela precedente, riflettendo mi è venuto in mente in questi giorni di fare in modo che quell'omino scendesse finalmente da quella sfera.. toccasse i piedi a terra.
Ci sono due versioni. Questa è la prima, l'altra non è ancora finita ma è già a buon punto.
I colori, rimangono su per giù sempre gli stessi. Non tanto per monotonia, quanto perché non me la sentivo di utilizzare gli altri, mi andava di utilizzare ancora il rosso!

Ho cercato il significato del colore rosso ed ho trovato: provoca eccitazione e spinge verso l'attività, denota un senso di forza e sicurezza. La scelta del rosso corrisponde ad uno stato di attivazione, ad uno slancio verso la conquista, ad un desiderio ardente e di espansione (direi che già qui ci siamo) Corrisponde alla mobilitazione di tutte le energie
Poi ho trovato anche che: la sensazione da sconfiggere nel rosso è la paura. Ma non è solo questo: un'eccessiva presenza denota paura al cambiamento, avidità, pigrizia, obesità, stanchezza.
(perfetto per chi deve scendere dalla sfera e dal nastro una volta uscito...)

Non c'è che dire.. anche i colori van dosati bene! Ammetto che è presente.. ma per fortuna non eccessivo! C'è ancora il verde ed il blu che si combattono il primato di colore più presente!

26 luglio, 2011

un'idea ..

un'idea un concetto un'idea
finché resta un'idea è soltanto un'astrazione
se potessi mangiarmi un'idea 
farei di certo una rivoluzione
Quanta bellezza ma anche quanto nervoso che ti può dare una tela, o un telo in questo caso, bianco!
Tutto da fare, da costruire, da immaginare! Quando mi capita, normalmente se non ho un progetto preciso, entro in paranoia!

Questa l'ho fotografata a Mercantia a Certaldo.




Zobeide.. come nei sogni

Zobeide
Zobeide è come un sogno ricorrente..

Il testo racconta di una città creata e costruita sulla base dei sogni di chi la abita. Le sue strade sono incroci su incroci e tutto segue è aggrovigliato come un gomitolo di lana. 
Coloro che l'hanno costruita hanno cercato di riprodurre nella realtà il sogno di una donna bella, incantevole, che corre via da ognuno di loro e, arrivati ad un certo punto, scompare. Così i nostri abitanti hanno costruito la città esattamente come nel loro sogno e dove la donna si dissolve hanno costruito un muro continuando a vivere nella città nell'attesa che la donna ricompaia ancora nei loro sogni sicuri di fermarla proprio in fondo al suo percorso.

Così nei nostri sogni, rincorriamo i nostri desideri più intimi e personali e quando stiamo per raggiungerli loro sfuggono perché effettivamente sono solo sogni. Nulla di reale. Sta a noi trasformarli in realtà, far sì che essi si realizzino come vorremmo per evitare di stare davvero a vivere in una città come Zobeide, campando di sogni mai realizzati e desideri platonici che non hanno mai visto la quotidianeità.
Così ho visto Zobeide. Come i miei sogni che rimangono tali ed il mio desiderio di far si che davvero essi si realizzino.
Il bello è capire di essere a Zobeide e sapere di poter trovare una via d'uscita.

Le Città (In)Visibili - my folio

Spero che ti arrivi questo pensiero

E' una bella sera stanotte. E' piovuto in giornata e fa anche un pò freddo. Ma ora il cielo è limpido e riesco a vedere le stelle. Vedo anche Dubhe. Sorrido.

E ti penso. Sarà per la noia. Sarà per quel senso di solitudine particolare in cui questo paesaggio riesce a farti cadere, in uno stato di malinconia.

Mi chiedo come stai. Mi chiedo se sei da sola.

Dimmi a che pensi ora. Dimmi se hai mai capito che avevo paura. Dimmi se non ti ho mai capita. Può essere successo. E mi dispiace.

Sono convinta che ogni persona che si incontra, lasci in te qualcosa. Non si riparte senza aver messo in valigia una cartolina, un oggetto, un sorriso, un bacio. Così è successo pure quella volta. Qualcosa mi hai lasciato in modo che possa aver capito i miei errori e capito quando invece sono stata semplicemente io (non capitava da tempo). Imparato e apprezzato. Goduto e sofferto. 

Sorrido e finisco questa sigaretta prima di andare a dormire. 









 
Lezioni di Poesia - Giorgio Canali e Rossofuoco

Ersilia sotto forma di Bologna / Bologna sotto forma di Ersilia

Ersilia
Ersilia..
sotto forma di Bologna.
oppure Bologna..
sotto forma di Ersilia

Il racconto narra di una città di nome Ersilia dove gli abitanti si legano tra loro con fili di colore differente a seconda del tipo di legame: amicizia, parenti, lavoro e così via.
Così ho immaginato Bologna, l'ultima città in ordine di tempo che ho vissuto. E come spesso accade ho adattato l'immagine di Bologna al testo di Calvino facendo della città Invisibile una città Visibile.

Bologna legata da fili, molto colorati a cui non ho dato un peso ed una legenda, che si attorcigliano intorno ad uno dei simboli della città: Le Torri degli Asinelli.
E così mi son vista, tra quei fili che serenamente ho teso tra le torri e lungo la città. E così ho visto la miriade dei fili che non avevo teso io, certamente non potevo farlo per tutti, ma che ugualmente legavano la città e che, forse, legano anche me ad altri che non so.
In una città come quella di Ersilia dove gli abitanti abbandonano la prima per costruirne una nuova per tessere nuovi fili che avevano intasato la precedente e la precedente ancora, io non immagino una nuova città. Ma se volessimo proprio esagerare e fare i megalomani, potremmo dar ragione al detto: è piccolo il mondo. Oppure tutto il mondo è paese.

Le Città (In)Visibili - myfolio

25 luglio, 2011

Le Città (In)Visibili

Marco Polo e Kublai
Ho iniziato a leggere Le Città Invisibili di Italo Calvino da qualche anno e la prima volta che l'ho iniziato, appena arrivata a metà, mi accorsi che stavo sbagliando tutto! Stavo leggendo e basta, non stavo guardando le città, non le stavo immaginando.
Così ripartii immediatamente da capo e ad ogni descrizione scendevo più a fondo delle parole trovando di volta in volta quel che stavo cercando.

Col tempo ho iniziato a vedere Le Città Invisibili come un testo che non descriveva molte città ma una soltanto. Un piccolo borgo, una grande metropoli, due case, ma viste ogni volta con gli occhi differenti di chi la abita. Differenti sono gli abitanti. Differente il loro vissuto storico. Differente il loro approccio alla vita e agli altri. Differente il colore dei loro capelli, della loro pelle, dei loro occhi, della grandezza delle loro mani.

Ed ogni città che visito o che ho visitato, che attraverso o che ho attraversato, che vivo o che ho vissuto mi ha lasciato qualcosa: emozioni, sensazioni, rancori e gioie. Così ognuna di queste entra a far parte dei miei disegni perché sempre questo è stato il mio mezzo per esprimermi.
Ed ho così iniziato a dipingere, pian piano. Apro il libro che ormai è vissuto con scritte, disegni e macchie di caffé; lo apro a caso e leggo il punto in cui mi sono fermata col dito. Se la città è quella giusta parto immediatamente e nel giro di poco devo terminarla perché altrimenti perdo il momento. E se perdo il momento, la città invisibile, torna tale.

le città invisibili - myfolio

la porta di casa di mio fratello


Quanti significati può assumere una porta aperta?
Quante volte ci si sono aperte porte ma non siamo riusciti a cogliere l'occasione e quante volte, invece, ci siamo buttati a capofitto nelle nuove stanze?

Ero di fronte alla porta di casa di mio fratello. Tutto era aperto. Faceva fresco e c'era un bel sole. Nella piccola pizzetta di fronte non arrivano raggi perché le case intorno sono abbastanza alte e così tutta la luce che c'è è il riflesso del sole sulle pareti delle case intorno.
Il bello di questo paese, come di molti piccoli paesi, è che puoi trovare facilmente un posto silenzioso e calmo. Un luogo, uno scalino, una panchina un pò nascosta dove puoi ascoltare... e sentire che non c'è nulla da sentire! 

L'unica cosa che puoi ascoltare sono i tuoi pensieri che non corrono più all'impazzata, tantomeno urlano per farsi ascoltare in mezzo a tanti altri pensieri e al baccano cittadino che al tempo stesso adoro.

E' proprio quello che ci vuole, ogni tanto. Un pò di silenzio in mezzo a tanto dire. Un pò di calma in mezzo a tanto muoversi. Un pò di sé in mezzo a tanti cambiamenti.
E la porta. La porta con l'uscio aperto.
Quanti significati può assumere?! Una miriade.. cosa stai cercando?!

"Gli attrezzi del mestiere"




Stavo facendo un elenco di quello che normalmente mi serve e di quello che uso quando sono nello studio. Nonostante mi metta sempre come paletto quello di portare dietro qualcosa e fare con quel che c'è, ogni volta mi ritrovo con la borsa piena di oggetti vari perché non si sa mai! 
Ecco, questa frase frega perennemente te e le tue spalle ..
Così ho fatto un elenco preciso per avere almeno un'idea visiva di cosa serve.. in base allo spazio in valigia eliminerò oggetti

Non possono mancare:
- penne, matite, pennarelli e lapis
- appuntalapis, gomma e gomma pane
- pennelli e spugne
- acrilici, acquarelli e quant'altro possibile
- fogli per schizzi, fogli per acquarelli, tele di dimensioni varie
- tabacco filtri cartine e accendino
- la musica, la passione e le idee

Vola



 Mentre dormi ti proteggo e ti sfioro con le dita.
Ti respiro e ti trattendo, per averti per sempre oltre il tempo di questo momento.
Arrivo in fondo ai tuoi occhi, quando mi abbracci e sorridi.
Se mi stringi fino a ricambiarmi l'anima.
Questa notte senza luna adesso

Vola...
tra coriandoli di cielo e mangiarti di spuma di mare, adesso
Vola...
le piume di stelle sopra il monte più alto del mondo a guardare i tuoi sogni arrivare leggeri




 

Idea di Viaggio o Idea in Viaggio



La luce rossa dice c'è corrente perché qualcosa stimola la mente..